secondo gusto
fragola e basilico
Inaugurazione, 26.05.2025, 18:00
26.05. – 29.06.2025
di Salvatore Lacagnina
La storia dell’arte e della letteratura sono ricchissime di viandanti, di flanêur, di viaggiatori. C’è il viandante di Courbet (lo stesso pittore) che incontra l’amico, collezionista, Alfred Bruyas, in compagnia del servitore e accompagnato da un cane. L’ombra di un grande albero, non inquadrato nel dipinto, si staglia sul sentiero. Il pittore del Padiglione del Realismo, dichiarava la morte della pittura tradizionale: la vita quotidiana è il nuovo soggetto della pittura moderna. Sarà Baudelaire, ritratto da Courbet nel suo Atelier, a fissare la nuova figura del flanêur metropolitano, che passeggia lentamente, vaga senza meta, senza compiti né obiettivi. «Botanico da marciapiede» osserva la folla indaffarata, indistinta, che procede a passo rapido, ritratta splendidamente da Pissarro o da Tasche e preannunciata dal racconto magistrale di Edgar Allan Poe – L’uomo della folla, appunto.
«LAVINIA», indica il segnale giallo di una nuova fermata dell’Atac – la società che gestisce il trasporto pubblico di Roma. LAVINIA non è la fermata che ci porta al lavoro, a fare shopping, al cinema o a visitare una mostra. LAVINIA è la fermata del tram della fantasticheria, del sogno a occhi aperti: invita a guardare non a essere guardata. Che cosa succede nei nostri pensieri quando non facciamo niente? È possibile compiere un’esperienza estetica al di fuori della routine?
LAVINIA è costruita come una macchina narrativa che si muove lungo il tempo cronologico, lineare, psicologico, e quello ciclico delle stagioni. Si ripete, apparentemente uguale, si trasforma: arancia e erba cedrina in autunno; fragola e basilico in primavera. Alcune opere rimangono, alcune vanno, altre si aggiungono.
La Loggia dei Vini è circondata da alte mura di contenimento. Le mura, si sa, hanno uno statuto ambiguo: proteggono e secludono. La pelle delle mura racconta storie, crea spazio per forme di vita, segnala il cambiare delle stagioni. Il movimento del sole vi disegna nuovi spazi. Architetti, ingegneri, archeologi possono tracciarne la storia analizzando le tecniche costruttive e i materiali. Botanici e entomologi possono studiare le forme di vita di organismi e stupirsi a osservare i movimenti dei muschi che esistono da centinaia di milioni di anni, e ci sarà un perché.
Le lampade da muro di Johanna Grawunder sono campiture di colore fluorescente che disegnano forme geometriche, segnando i punti cardinali, mettendo in evidenza la superficie delle mura, intonaco, mattoni, porosità, spessori, spigoli, morbidezze. Al tempo stesso, come il titolo segnala, sono la resa astratta di una possibile apertura, di un varco, di un tunnel dell’immaginazione. Come nel celebre cartone animato di Willy il Coyote che insegue sempre senza successo Beep Beep – il velocissimo roadrunner (Geococcyx californianus) – da un luogo chiuso, è possibile aprirsi un varco? È ancora possibile immaginare l’infinito?
La designer/artista Johanna Grawunder lavora su una vasta gamma di progetti, tra cui installazioni luminose e cromatiche su larga scala in spazi pubblici, interventi architettonici, allestimenti espositivi e commissioni private su misura. Architetta di formazione, integra nei suoi lavori i principi dell’architettura con una ricerca avanzata sulla tecnologia della luce. Dal 1985 al 2001 è stata partner dello studio Sottsass Associati a Milano, dove ha co-progettato, insieme a Ettore Sottsass, molti dei progetti architettonici dello studio. Nel 2001 ha fondato il proprio studio di design a San Francisco e Milano. Le sue opere fanno parte delle collezioni permanenti del LACMA, SFMOMA, Fine Arts Museum di Houston, Art Institute di Chicago, High Museum di Atlanta e MAD di Parigi.
Abbiamo immaginato l’architettura ovale della Loggia come un palcoscenico teatrale, dove l’arte tesse la sua tela, il centro del congegno narrativo. Una forte teatralità, d'altra parte, caratterizza la festa in onore della Principessa di Sassonia, dipinta da Ignaz Unterberger nel 1772-1773, in uno dei rari documenti dell'uso della Loggia. Daniel Knorr l’ha trasformata in un laboratorio editoriale per la produzione di un «Libro d’artista». Giunto alla sua tredicesima edizione, questa pubblicazione presenta oggetti senza valore, raccolti in spazi pubblici, inseriti e impressi tra le pagine bianche con una pressa di 50 tonnellate. Ogni edizione presenta un testo di presentazione in una linguaminoritaria del paese dove è realizzata. A Roma, per questa forma di archeologia del presente, è stato scelto il latino. Quante storie raccontano gli scarti del consumo contemporaneo?
Le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali e collettive in varie istituzioni internazionali, tra cui: Documenta 14 Atene e Kassel, Pingshan Art Museum, Cina; Burda Museum Baden Baden; Haus der Kunst, Monaco di Baviera; Arter Museum Istanbul; OMM Museum, Eskisehir, Oi Space Hong Kong; Museum of Contemporary Art Chicago; Kunsthalle Basel; Museum of Modern Art, Varsavia; Lenbachhaus Monaco di Baviera, Kunstmuseum Bonn; 5a Biennale di Berlino; 51a Biennale di Venezia Padiglione Romania; Manifesta 7, Rovereto; Centre Pompidou; Parigi, Kunsthalle Zürich.
Mural è una collaborazione tra l’artista Ross Birrell e il flautista e compositore libanese Wissam Boustany, basata sulla trasposizione in notazione musicale di versi di Mahmoud Darwish. Boustany, musicista e insegnante affermato, segue un approccio pedagogico denominato A Method Called Love, e la collaborazione si inserisce nel contesto di Dante Desire Line Poetry Path di Birrell e Harding. In quest’opera, Dante esprime l’idea dell’amore come fondamento ultimo del perdono. Il recital pubblico è previsto nel punto del percorso in cui le parole "Love" e "Amore" si incontrano.
La musicalità appassionata di Wissam Boustany gli ha permesso di costruirsi una reputazione distintiva come flautista solista di fama internazionale. La sua presenza carismatica sul palcoscenico conferisce straordinaria forza e raffinatezza a un repertorio che spazia dal barocco, al classico, al romantico, fino al contemporaneo e ai contesti culturali più vari. I suoi programmi, sempre immaginativi, sanno coniugare innovazione e tradizione, fondendo un’estro improvvisativo con un’ampia gamma di emozioni ed espressioni, oltre a una spiccata sensibilità per il colore e le sfumature del suono. L’approccio pedagogico di Wissam, conosciuto come Method Called Love, ha ispirato generazioni di studenti e di pubblici in tutto il mondo. Negli ultimi anni, Wissam si è avvicinato con crescente interesse alla direzione d’orchestra, fondando nel 2018 la Pro Youth Philharmonia. L’orchestra, nata proprio dal principio del Method Called Love, ha realizzato due memorabili tournée prima di interrompere l’attività durante la pandemia. Recentemente, Wissam ha reinventato i suoi recital e le sue presentazioni orchestrali sotto il titolo Inner Journeys, trasformandoli in uno spazio di ispirazione condivisa, dibattito e coinvolgimento attivo del pubblico. Attualmente è Presidente della British Flute Society, presidente di PalMusic UK, Patron di Musicians for Peace and Disarmament e Patron della British Suzuki Music Association.
Per LAVINIA, Ross Birrell ha realizzato Dante Desire Line Poetry Path in collaborazione con David Harding.